Shengjin: Vanda e Antonio l'esperienza nella casa famiglia

Data pubblicazione: 5-feb-2012 16.24.47

Eccoci di nuovo in partenza per l'Albania; questa volta ci sentiamo più sicuri e affrontiamo il viaggio con gioia e serenità. All'aeroporto di Tirana ci accoglie

Sr Assunta con tanta simpatia e affetto e assieme ci avviamo alla casa di Shengjin. Quando la vediamo, ci sorge spontaneo dire: "Ci sembra di essere ritornati a casa!" Come al solito ci viene incontro Sr Lorenza, rassicurante e materna, sempre attenta ad ogni nostro bisogno. Conosciamo Sr M. Stella, venuta dall'India per un breve periodo: è allegra e ricca di entusiasmo per tutto ciò che è nuovo. Pochi giorni dopo ritorna Sr Fernanda con la quale nasce subito un "Feeling" di collaborazione e simpatia. Grazie di cuore a tutte voi, per il bene che fate a chi è ospite e soprattutto alla popolazione di quel paese che ha veramente bisogno della vostra costante e rassicurante presenza. Il 1° luglio inizia la nostra nuova esperienza: . La famiglia nella quale siamo inseriti, fa parte della comunità "Papa Giovanni XXIII" ed è ospite qui alla Casa del S. Cuore. E' composta da papà e mamma (affidatari), bambini piccoli e adolescenti, più alcuni operatori, per un totale di 16 persone.

Alla sera veniamo presentati come "I NONNI" da Cristina ed Ettore (mamma e papà), che passeranno una vacanza insieme a loro, condividendo la giornata. Ben presto ci troviamo a "far parte della famiglia": giochi in spiaggia, aiuto nel preparare i pasti, riordinare e...raccontare storie o filastrocche . ai più piccoli. Molto bello il momento della preghiera: ognuno esprime un suo pensiero al Signore e si conclude con un canto o una preghiera tutti insieme. I giorni passano veloci; il legame si fa più forte... è più facile capirsi, talvolta, si sente la fatica che può portare una grande famiglia. Lo stare insieme così numerosi, ci ha insegnato tante cose: condividere, aspettare, perdonare, godere delle piccole cose, guardare alla sostanza e lasciar correre cose di poco conto che possono rovinare un rapporto. Star bene insieme nella diversità "è" possibile quando lo facciamo nel suo nome. L'ultima sera, tutti in pizzeria e discoteca sul mare per la gioia di grandi e piccoli! Il momento dei saluti - come sempre - ti prende il cuore: ci sono tante cose da dirci, ma le parole non ti escono...basta un abbraccio o uno sguardo per sentirsi vicini.

Il giorno seguente ci troviamo inseriti in un nuovo gruppo famiglia, composto da "papà" Daniele e 4 ragazzi adolescenti con problemi fisico-psichici e familiari, più un'altra famiglia per un totale di 14 persone. All'inizio eravamo un po' titubanti, ma poi l'entusiasmo e il modo coinvolgente di Daniele ci fanno sentire subito a nostro agio. Vediamo quanto amore e sicurezza Daniele dà ai suoi ragazzi che lo amano sinceramente.

E' un'esperienza un po' diversa, forse ci sentiamo più coinvolti; forse più ricchi di umanità e valori spirituali, capiamo quanto è importante fermarsi ad ascoltare, accettare il diverso, condividere la giornata in tutto e pregare insieme. Vorremmo proprio sottolineare come questi giorni abbiamo "sentito" la presenza di Gesù, la sua mano di sostegno e forza, soprattutto neri momenti un po' pesanti. Tutto scorre veloce e viene l'ora dei saluti. Sentiremo la nostalgia di questi giorni...li porteremo nel cuore con gioia e tenerezza e...chissà Miruphafsci!

Antonio e Vanda